MFI-Riscrittura (a.a. 2008-09)
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Data: 24 aprile 2009
Subject: MFI (1)

Salve,

non ho avuto alcuna risposta alla mia precedente email. Quindi, assumendo che chi tace acconsente, procedo con la "prima lezione" invitandovi comunque a segnalare qualsiasi problema via email.

Riferimento: note "Sistemi di Riscrittura per Termini del Prim'Ordine" (disponibile all'indirizzo qui)

Considerato dove eravamo arrivati nell'ultima lezione in classe, ricominciamo studiando il capitolo 4 (tutto) sui sistemi di riscrittura (srt) ed il cap. 5 relativo alla terminazione degli srt.
Del cap.5 *non sono inclusi nel programma e quindi non occorre studiare* le parti seguenti:
- Esempio 10
- prova di Prop. 7 (ma e' fondamentale sapere e capirne l'enunciato)
- la parte che comincia dopo Esempio 11 e si estende fino alla prova del Thm.3 (ovvero non facciamo lo sprofondamento e Thm. 2 e Thm. 3)
- prova di Prop.8
- tutta la Sezione 5.2

Osservazioni
1. Notate la somiglianza tra Def. 23 e Def. 13. La differenza consiste nel poter usare una identita' sia come regola da sx a dx che da dx a sx (ovvero il "viceversa" prima di Def.13), cio' non e' possibile nell'applicazione di una regola di riscrittura, il cui orientamento e' fissato.
2. Notate inoltre in Def. 22 le chiusure rispetto a sostituzioni ed operazioni, chiusure che abbiamo gia' visto nella deduzione della convertibilita' di due termini e che giocano un ruolo importante anche nella definizione degli ordinamenti di riduzione (Sez.5.1). Infatti queste chiusure sono condizioni basilari per garantire la terminazione di un srt.
3. Quando si ha a che fare con proprieta' indecidibili in generale, come la terminazione (e poi sara' il caso della confluenza e locale confluenza), si cerca di trovare condizioni sufficienti che in un numero finito di passi consentano di decidere se la proprieta' vale oppure no. Quindi, condizioni che riguardano l'insieme dei termini, tipicamente infinito, non aiutano, mentre si cercano condizioni sulle regole (che nel nostro caso saranno sempre in numero finito) per poter decidere in un numero finito di passi. Il teorema di Lankford fornisce tali condizioni e costituisce la teoria alla base di ogni esercizio di terminazione che vi sara' chiesto di fare. Nel nostro caso gli ordinamenti di riduzioni che potremo usare saranno solo ordinamenti di semplificazione o rpo, ma in letteratura ne esistono molti
4. Cercate di capire perche' la proprieta' del sottotermine (la cui definizione si e' rivelata ostica nelle prove orali dell'anno scorso) implica la benfondatezza WF.
5. L'rpo e' un ordinamento "sintattico" basato su una relazione tra i simboli che compaiono alla radice dei termini e poi ricorsivamente sugli argomenti, in contrasto agli ordinamenti "semantici" basati sull'assegnamento di pesi o precedenze agli operatori. Fate attenzione alle definizioni di >rpo e di ordinamento su multinsiemi >>, che ultimamente alcuni vostri colleghi non hanno saputo enunciare in modo corretto.
6. La clausola iv) dell'rpo generalizzato e' un caso particolare della proprieta' del sottotermine, ma non si deve intendere la proprieta' del sottotermine limitata solo al caso di sottotermine di tipo variabile. Es. dato un ordinamento di semplificazione >, si ha che f(x,a) > a per la proprieta' del sottotermine, dove a e' una costante nella segnatura Sigma.

Vi inviero' alcuni esercizi svolti sulla terminazione degli srt non appena possibile. Fatemi sapere via email per qualsiasi problema.

Saluti,
Monica Nesi